Yes We Knit espone fino al 14 gennaio 2017 al museo Nuova Era, galleria di arte contemporane a Bari in Strada dei Gesuiti.
Con l’installazione Wool Immersion veniamo morbidamente catapultati in un mondo misterioso ambiguo, a tratti pauroso.
La Medusa è poliedrica e polimorfa, immortale.
Minacciosa, ’antagonista’ per eccellenza nel mito greco fino al fantasy, diventa negli anni settanta l’icona del femminismo cyberpunk. Orgogliosa. Non codificabile.
Il cortocircuito della sessualità femminile nel sistema patriarcale è lo stesso qui quasi 40 anni dopo e si esplica su due livelli. Il livello del meta-discorso sull’arte con la sfasatura tra il significante ‘la lana’, materiale tipico del ‘lavoro femminile e domestico’ e il significato generale ‘l’opera artistica’ ovvero un mondo prevalentemente maschile.
Il secondo livello del significato, particolare, della rappresentazione del mondo della medusa: esso va esplorato con una maschera, c’è una barriera, dunque, a tratti deformante.
Lo sguardo attraverso la maschera, infatti ci mette in contatto e ci protegge al tempo stesso; è ancora uno sguardo da spettatore, ma contemporaneamente ci avvicina alla medusa come osservatori privilegiati di e ‘da’ un altro mondo, quello terrestre. L’ambiguità della barriera e del contatto, dell’attrazione e della minaccia. Poiché alla fine la la medusa rimane un essere misterioso.
Veniamo invitati a cogliere il mistero della trasformazione e dell’immortalità. Gli studi zoologici hanno intuito la potenziale immortalità della medusa osservando come questa ringiovanisca fino a ricominciare il ciclo di vita. Così noi osserviamo le piccole meduse come in laboratorio, vogliamo carpirne il segreto ora che sono innocue, intrappolate in un barattolo.
I cirri fanno da contrappunto ironico, giacciono mutilati, screziati di viola e rosa, risultato di una sapiente cottura, sono la nostra parte più familiare, timida e addomesticata specialmente per lo spettatore mediterraneo. E’ la donna-medusa stessa che ride del polpo, ironizza e lo ‘domina’ facendolo in casseruola, addomesticandolo con l’arte della lana.